L'agenda neo-liberista e le socialdemocrazie europee [16 e 17 novembre, Firenze]

In Europa si è ormai affermata da tempo una agenda neoliberista accompagnata dal dogma della austerità. Le destre sono state sicuramente protagoniste di questa svolta conservatrice. Così come le destre populiste, xenofobe ed antieuropee rappresentano oggi una minaccia assai grande. Ma un ruolo significativo di non contrasto o di accompagno di queste politiche è stato svolto anche dalle forze che si richiamano al socialismo europeo. Al punto che sempre più diffusa è la pratica delle cosiddette grandi coalizioni, nominali o di fatto, che presiedono la “governance” dell’Europa e degli Stati e che hanno co-approvato grandissima parte delle scelte di questi anni. Anche il recente voto europeo si è concluso con una ulteriore conferma di queste logiche e con una Commissione che ne è espressione.
Il percorso che in Europa e in Italia stanno compiendo le social democrazie e gli elementi di continuità con il dominio delle politiche di austerità che vengono portate avanti, necessitano di un analisi che vada al di là della semplice mancanza di alternative possibili.
L’evoluzione di partiti nati come forze di rappresentanza politica del mondo del lavoro, rischia di portare man mano quelle forze a distinguersi o a distaccarsi da quel mondo fino a diventarne distanti e a volte ostili, rompendo, in alcuni casi, i rapporti di stretta relazione con le forze sociali e le sue organizzazioni sindacali e di area. Oppure a provare a mantenerne la rappresentanza in chiave di “interesse nazionale” e di subordinazione alle logiche dominanti. Le forme di dissenso, di resistenza, di ricerca di alternative presenti in quel campo non sono apparse fin qui capaci di invertire il corso degli eventi.

In questo quadro, vista dall’Italia, la figura di Renzi si pone come epifenomeno con delle proprie specificità ma allo stesso tempo come frutto di un percorso di avvicinamento alla “modernità” delle social democrazie che a partire dalla figura di Blair passando per quella di Schröder, e tutta l’elaborazione della terza via, arrivano oggi troppo spesso ad assumere il ruolo di compartecipi alla guida dei processi politici ed economici che sono spietatamente ed unicamente dettati dalle regole del capitalismo finanziario. Infatti, l’attuale successo di Renzi è reso possibile dall’accumulo di molte stratificazioni di neoliberismo che tendono a saltare e rimuovere i principali elementi del vecchio compromesso democratico. In particolare alla ricerca, da ormai diverso tempo, di una svalutazione sistematica del ruolo del lavoro, sempre più al di fuori della portata delle persone ed in grado di esprimere un punto di vista che pesi, in cui le decisioni sono prerogativa della finanza e del sistema delle imprese. È stato anche minato il valore del pubblico, che è stato anche fondatore nella costruzione del modello sociale europeo, e che ora viene presentato come scarto che deve essere soppiantato in tutto e per tutto dal settore privato. In questo quadro, le stesse forme di democrazia come le abbiamo conosciute nei loro aspetti istituzionali e la partecipazione dei soggetti organizzati vengono drenati e soppiantati. Il governo italiano distorce la Costituzione, si offre alla Troika e al TTIP.

Per capire quali sono gli spazi, quali le possibili via di uscita dalla crisi ad una Europa che, nel declino del mondo occidentale e la fine del “secolo americano”, non riesce a difendere una propria fisionomia costruita sul modello del welfare state, abbiamo pensato di organizzare un incontro tra diversi attori politici e sociali italiani ed europei. La nostra intenzione è dunque, quella di capire quali sono le differenze che nei vari paesi hanno assunto le forze social democratiche e quali sono i punti comuni su cui tutte queste trovano la forma di convergenza, e quali le forme di ridiscussione attive che cercano di rilanciare un ruolo progressivo del socialismo europeo.

Per tutti questi motivi a Transform! Europa e Transform! Italia in collaborazione con la fondazione Rosa Luxemburg, è sembrato utile proporre su questi temi, un incontro di riflessione, dibattito e discussione. L’evento si svolgerà in Italia, con la partecipazione di intellettuali, politici, leader sindacali e movimenti provenienti da tutta Italia e dall’Europa e di varie famiglie politiche. L’incontro avrà l’attenzione sulla rilevanza delle scelte di Renzi in Italia; il rapporto con le scelte europee; il lungo ciclo in cui queste scelte si iscrivono (da Blair-Renzi); il riflesso che essi hanno della sinistra europea; questioni che vanno ad investire (il concetto di lavoro, il pubblico, la democrazia); la possibilità di una reazione adeguata che comprenda tutte le sinistre.
Saremo lieti quindi di una sua partecipazione all’iniziativa, che si terrà a Firenze il 16 e 17 novembre presso l’auditorium di Santa Apollonia.

L’iniziativa avrà un carattere pubblico e sarà suddivisa in tre sessioni:

Agenda
Luogo: l’auditorium di Santa Apollonia

Primo giorno 16 novembre

ore 10 / 13
L’Italia e l’incompatibilità del capitalismo finanziario con la democrazia

Apertura dei lavori:
Roberto Morea
Introduzione:
Marco Revelli
Interventi:
Curzio Maltese
Alfonso Gianni
delegati AST Terni e TRW Livorno
Giuseppe Civati
Norma Rangeri
Adriano Prosperi
Gianni Rinaldini
Roberto Mancini
Massimo Torelli

Ore 15 / 18,30
L’Europa, l’austerità, la troika, la crisi delle socialdemocrazie, il rapporto con i sindacati

Apertura Dei Lavori:
Walter Baier (transform! europa) relazione della dimensione europa
Introduzione:
Alexis Tsipras
Interventi:
Erhard Crome - Fondazione Rosa Luxemburg
Sergio Cofferati
Michele De Palma - Fiom-Cgil
Monica De Sisto- campagna Stop TTIP ITALIA
Raffaella Bolini
Niki Vendola
Paolo Ferrero
Eleonora Forenza -
europarlamentare Altra Europa con Tsipras
Bia Sarasini
Roberto Musacchio
Marco Revelli

Secondo giorno 17 novembre

Ore 20 / 23
La dimensione europea della parabola social democratica
Differenze e similitudini delle trasformazioni delle Social Democrazie in Europa

Apertura dei lavori:
Tommaso Fattori
Introduzione:
Fausto Bertinotti
Interventi:
Eleonora Forenza
Lorenzo Zamponi
Roger Martelli –
Francia
Haris Golemis – Grecia
Manolo Monereo – Spagna
Marisas Matias – Portogallo

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